Al salone di Basilea nella primavera del 1988 Rolex presenta ufficialmente sul mercato la nuova versione di uno dei suoi modelli più rappresentativi, il Daytona.
Le nuove referenze disponibili sono tre, 16520 e 16528, rispettivamente con cassa in acciaio ed in oro giallo 18kt, 16523 in versione bicolore acciaio / oro.

Questo innovativo modello di Daytona si differenzia dalle referenze precedenti 6263/6265 innanzi tutto per l’adozione di un calibro a carica automatica, il 4030 sviluppato sulla base del celebre Zenith El Primero.
Grande attenzione viene dedicata anche alla componente estetica attraverso la modifica del design che risulta essere completamente rinnovato sia nella forma che nella tecnica di cassa, ghiera, bracciale.

A differenza dei Daytona a carica manuale che per diversi anni risultarono poco apprezzati dal grande pubblico, il nuovo modello Daytona 1652/0/8/3 diviene immediatamente un enorme successo commerciale.
Appena presentato, presso i rivenditori ufficiali Rolex si formano già le prime liste d’attesa dei collezionisti che desiderano possederne uno per la loro collezione.
Come accade oggi con la referenza 116500LN molti collezionisti pur di averlo erano addirittura disposti a pagare cifre molto al sopra il listino ufficiale Rolex.

E’ opinione di molti che sia proprio la presentazione della nuova referenza con calibro automatico a determinare la nascita del mito del Daytona, tant’è che quasi contemporaneamente anche le precedenti referenze con calibro a carica manuale vengono positivamente rivalutate dai collezionisti.

Il mito del Daytona non sarà un’onda passeggera dettata dalla novità, ma continuerà ad aumentare in modo esponenziale nel corso degli anni a seguire.
Innumerevoli sono le pubblicazioni web, libri, aste monotematiche che hanno avuto come protagonista assoluto il Daytona.

I primi Daytona automatici prodotti nel 1988 e nel 1989 hanno una serie di speciali ed uniche peculiarità che li rendono molto ricercati e ambiti dai collezionisti di tutto il mondo.
Ad esempio, i quadranti sono caratterizzati dalla famosa scritta “Cosmograph” staccata e le ghiere, le famose “Scala 200”, hanno una particolare impostazione grafica che non sarà più utilizzata nelle serie successive.

Oggi vorrei proporre un’analisi tecnica delle ghiere con “Scala 200” che sono state montate sui primissimi esemplari prodotti.

Spero che questo breve saggio sulle caratteristiche di queste ghiere possa esservi utile per effettuare acquisti più consapevoli ed accorti.
Vista la rarità ed il valore economico delle ghiere con “Scala 200” i falsi oggi in commercio sono molteplici, ultimamente eseguiti anche con tecniche molto all’avanguardia e dunque più difficilmente distinguibili dall’occhio meno attento.

Innanzitutto è necessario sottolineare un fatto molto importante non noto a tutti, ovvero che le ghiere originali delle referenza 1652/0/3/8 con “Scala 200” sono di due tipi, non di uno solo uno come si credeva fino a poco tempo fa.
La presenza di due tipologie diverse di ghiere in un periodo di produzione così breve potrebbe sembrare una stranezza, ma è verosimilmente spiegabile con la contemporanea produzione di queste ghiere da parte di due diversi fornitori Rolex.
Andando con ordine, analizziamo per prima la ghiera “Scala 200” Mk1 classica sia nella versione acciaio che in quella oro, uguali per l’impostazione grafica, diverse solo per il materiale.



Passiamo adesso alla recentemente individuata seconda tipologia di ghiera con “Scala 200” sia nella versione acciaio che oro, che per comodità chiameremo Mk1BIS.
Anche qui l’impostazione grafica della Mk1BISper acciaio e oro è la medesima, cambia chiaramente solo il materiale.



Si noti che :
- La distanza tra il numero 80 ed il corrispondente puntino di riferimento è molto maggiore nella ghiera Mk1 BIS.
- La scritta Units per Hour è allineata in modo diverso.
- La parte inferiore della ghiera ha grafiche leggermente differenti.
Agevoliamo il confronto tra le due tipologie di ghiere “Scala 200” :

Qui un confronto tra ghiera Mk1 e Mk1BIS nella versione in acciaio.

Qui invece una comparazione tra ghiera Mk1 e Mk1BIS in oro.

In ultimo, tutte le combinazioni possibili :

Sperando che questo breve post possa esservi utile nei vostri approfondimenti sulla mitica referenza Daytona 16520, vi saluto e vi ringrazio per l’attenzione.
Andrea.
Questo articolo è stato da me scritto e pubblicato sul sito web di Roberto “Jatucka” Randazzo nel 2020. Ringrazio Roberto per avermi permesso di aggiungerlo al blog del mio sito web.